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Produzione e consumi di birra in calo
Produzione e consumi di birra in calo

Secondo l’European Beer Trends Report 2025 di The Brewers of Europe, la produzione di birra nell’Ue è diminuita da 367 milioni di ettolitri nel 2019 a 345 milioni nel 2024, registrando un calo del 6%. I primi dati relativi al 2025 confermano una nuova flessione. Anche le esportazioni, che in passato avevano compensato la contrazione della domanda interna, mostrano un rallentamento per il secondo anno consecutivo. Il rapporto attribuisce questa fase recessiva all’inflazione, all’aumento dei costi produttivi, ai problemi nella logistica globale e alle difficoltà legate alle materie prime influenzate dal cambiamento climatico. Il segmento delle birre analcoliche continua invece a crescere rapidamente: negli ultimi cinque anni è aumentato del 25% e oggi rappresenta il 7,5% del consumo totale di birra nell’Unione. I produttori europei si confrontano con uno scenario complesso: il consumo nei pub, bar e ristoranti — che un tempo assorbiva un terzo della birra bevuta in Europa — è sceso a circa un quarto. Pur pesando meno in termini di volume rispetto alla vendita al dettaglio, la birra consumata nei locali genera la quota maggiore del valore aggiunto del settore, sostenendo migliaia di piccole e medie imprese e numerosi posti di lavoro. Le difficoltà della ristorazione si ripercuotono quindi sull’intera filiera, dagli agricoltori agli eventi e al turismo. Dopo anni di espansione, anche il numero di birrifici attivi nell’Ue si è stabilizzato intorno alle 9.700 unità, segnalando un rallentamento rispetto alla vivacità che aveva caratterizzato l’ultimo decennio.

Pubblicata il 10/12/2025 Leggi di più
Pfas nella birra
Pfas nella birra

Un nuovo studio condotto dall’istituto RTI International ha rilevato la presenza di sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche (Pfas) nel 95% delle birre analizzate negli Stati Uniti. Si tratta di composti chimici noti come “inquinanti eterni”, perché resistono alla degradazione e tendono ad accumularsi nei tessuti biologici, con possibili effetti dannosi sulla salute. I ricercatori hanno esaminato 23 tipi di birra provenienti da diverse regioni del Paese, scoprendo che in quasi tutti i campioni erano presenti Pfas, in alcuni casi oltre i limiti fissati dall’Agenzia per la protezione ambientale (EPA). Le concentrazioni più elevate sono state riscontrate nelle birre prodotte vicino al fiume Cape Fear, in North Carolina, un’area già nota per la contaminazione delle acque. Le birrerie filtrano l’acqua per migliorarne il sapore, ma non dispongono di sistemi in grado di eliminare le sostanze chimiche persistenti. Negli Stati Uniti circa il 18% dei birrifici opera in zone dove l’acqua potabile è già contaminata, il che significa che molti consumatori potrebbero assumere Pfas senza saperlo. Il problema, sottolineano gli esperti, non riguarda solo la birra, ma anche altre bevande a base d’acqua come tè, caffè e bibite. Sebbene lo studio si sia concentrato su un numero limitato di campioni, i risultati sollevano interrogativi sulla sicurezza di prodotti di largo consumo e sull’urgenza di affrontare la diffusione di questi “inquinanti invisibili”.

Pubblicata il 08/11/2025 Leggi di più
Il lievito terrestre che sogna le stelle
Il lievito terrestre che sogna le stelle

Un microrganismo antico come la civiltà umana potrebbe un giorno diventare il primo colono del Pianeta Rosso. Un giorno, forse, stapperemo una birra su Marte. E potrebbe non essere un sogno da fantascienza, ma il risultato di un esperimento scientifico reale. Secondo un recente studio pubblicato sulla Revista de la Asociación Geológica Argentina, il Saccharomyces cerevisiae — il classico lievito da birra — sarebbe capace di sopravvivere alle condizioni estreme del Pianeta Rosso. Dal bicchiere al laboratorio Il team guidato dalla geologa argentina Pamela G. Aramayo ha simulato in laboratorio le caratteristiche dell’ambiente marziano: temperature attorno ai –60 °C, bassa pressione atmosferica, radiazioni ultraviolette e un suolo ricco di ossidi. In questo contesto, diversi microrganismi terrestri sono stati messi alla prova. E il risultato più sorprendente è arrivato proprio dal protagonista delle nostre birre: il lievito. Il Saccharomyces cerevisiae ha mostrato una resistenza inaspettata, riuscendo a mantenere parte della sua vitalità e della struttura cellulare anche dopo esposizioni prolungate. Un segno che, forse, la vita è più tenace di quanto immaginiamo. Più di una birra nello spazio L’obiettivo dello studio non è solo — o non ancora — quello di portare la birra nello spazio. Comprendere come organismi terrestri possano adattarsi a un ambiente extraterrestre significa aprire la strada a sistemi biologici autosufficienti: piccole biosfere in grado di produrre cibo, energia e materiali su altri pianeti. Il lievito, in questo, è un candidato ideale. Trasforma zuccheri in alcol, anidride carbonica ed energia: tre elementi che, in un’ipotetica economia marziana, potrebbero rivelarsi fondamentali. Prove di sopravvivenza marziana Per testarne la resistenza, i ricercatori hanno sottoposto i lieviti a due sfide estreme. La prima: onde d’urto ad alta intensità, per simulare l’impatto di meteoriti o le variazioni di pressione tipiche di Marte. La seconda: esposizione a sali di perclorato, composti ossidanti abbondanti nel suolo marziano. Sorprendentemente, alcuni ceppi selvatici di S. cerevisiae sono riusciti a sopravvivere a entrambe le condizioni, continuando persino a crescere — seppure lentamente. Non una vita comoda, ma una prova di resilienza eccezionale. La strategia del sopravvivere Il segreto sta nei suoi meccanismi cellulari. Quando si trova sotto stress, il lievito attiva una risposta precisa: forma piccoli aggregati interni, i cosiddetti P-bodies e stress granules, che conservano l’RNA e proteggono i messaggi genetici essenziali. È come se entrasse in una modalità di “ibernazione intelligente”, aspettando tempi migliori per riprendere la sua attività. Dalla Mesopotamia a Marte Che un organismo nato per fermentare pane e birra possa resistere su un altro pianeta è un’immagine affascinante. Il lievito, silenzioso compagno dell’uomo fin dagli albori della civiltà, potrebbe diventare il primo colono microbiologico di Marte. E forse, un giorno, quando solleveremo un bicchiere sotto un cielo rosso, non brinderemo solo a un successo scientifico, ma anche alla straordinaria capacità della vita — e dell’ingegno umano — di adattarsi ovunque.

Pubblicata il 01/11/2025 Leggi di più
Heineken Official Beer Supplier di SSC Napoli
Heineken Official Beer Supplier di SSC Napoli

La SSC Napoli ha annuncito un accordo con Heineken®, che diventa Official Beer Supplier del club per la stagione 2025/26. Il marchio di birra di fama mondiale, punto di riferimento per gli appassionati di calcio, accompagnerà i tifosi azzurri al Maradona e sarà protagonista di un calendario di attività dedicate, pensate per arricchire l’esperienza del match-day. In occasione delle sfide contro Inter, Juventus e Milan, inoltre, la sala hospitality dello stadio partenopeo “Champions Club” ospiterà l’Heineken® After Party: un evento esclusivo per brindare alle emozioni della partita e vivere momenti di networking, con dj-set, catering d’eccellenza e un’atmosfera firmata Heineken. L’iniziativa consolida la crescita del brand SSC Napoli nel panorama internazionale e conferma la volontà di Heineken® di essere protagonista nel calcio, offrendo esperienze di intrattenimento di alto livello.

Pubblicata il 23/10/2025 Leggi di più
Stili birrari perfetti per Halloween
Stili birrari perfetti per Halloween

Halloween non è solo sinonimo di zucche intagliate, travestimenti e dolcetti. Per gli amanti della birra artigianale, questa festa rappresenta l’occasione ideale per scoprire stili ricchi di personalità, capaci di evocare le atmosfere calde e misteriose dell’autunno. Dalle pumpkin ale alle stout affumicate, passando per birre speziate o sperimentali, il panorama del craft beer offre infinite sfumature per rendere la notte del 31 ottobre davvero indimenticabile. Le origini di Halloween risalgono alle antiche celebrazioni celtiche di Samhain, la festa che segnava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno. In quell’epoca, la birra aveva un ruolo rituale di primo piano: veniva offerta agli spiriti o condivisa per celebrare il raccolto. Oggi, quel legame con la stagione sopravvive nelle birre autunnali, spesso caratterizzate da malti tostati, profumi di spezie e aromi caldi come cannella e noce moscata. Pumpkin Ale: la regina dell’autunno Le pumpkin ale sono il simbolo per eccellenza di Halloween. Possono essere leggere e fruttate oppure corpose e dal tenore alcolico più elevato. Alcuni birrifici utilizzano zucche arrostite per intensificarne il gusto, regalando un piacevole retrogusto caramellato. Per un abbinamento sorprendente, prova a servirle con dessert al cioccolato fondente o con formaggi stagionati. Stout e Porter: l’oscurità nel bicchiere Le stout affumicate e le porter imperiali sono perfette per chi ama le sensazioni forti. Le loro note di caffè, cacao e liquirizia ricordano i toni cupi e avvolgenti di Halloween. Una Foreign Extra Stout, ad esempio, offre un equilibrio impeccabile tra dolcezza e amarezza — l’ideale per accompagnare una serata fredda e misteriosa. Birre speziate e sperimentali Spezie come cannella, cardamomo e pepe nero sono protagoniste indiscusse delle birre stagionali a tema Halloween. Negli ultimi anni, alcuni birrifici si sono spinti oltre, utilizzando ingredienti curiosi come la resina di “sangue di drago” o il carbone attivo, per ottenere birre scurissime, quasi “nere come la notte”. Tuttavia, non tutte le sperimentazioni riescono: meglio lasciarsi guidare dal gusto e dalla curiosità, ma con un pizzico di cautela.

Pubblicata il 20/10/2025 Leggi di più
Accordo AB InBev e Netflix
Accordo AB InBev e Netflix

Il primo produttore di birra al mondo ha firmato un accordo con Netflix. Il direttore marketing di AB InBev, ha dichiarato in un’intervista a Fox News che trovare un modo strategico per intercettare quella fetta di popolazione che preferisce il divano alla gita in birreria è fondamentale. Lo streaming sta diventando un’importante occasione sociale e i cosiddetti watch party, siano questi per guardare l’ultima serie di una serie televisiva o più banalmente di natura sportiva.. si tende a uscire sempre meno, e di conseguenza – siamo pur sempre animali sociali – a cercare soluzioni più o meno creative per stare insieme. AB InBev lo sa, e Netflix lo sa ancora di più: più serate passate in casa, meno uscite a bar e ristorante e birrerie e chi più ne ha più ne metta generando una inevitabile contrazione globale dei consumi di alcol. AB InBev collaborerà con Netflix a campagne di co-marketing per una varietà dei titoli più popolari a livello globale e regionale, come tra gli altri The Gentlemen dal Regno Unito e Culinary Class Wars dalla Corea del Sud, con i marchi di alcolici che faranno la loro comparsa in integrazioni con i titoli, packaging in edizione limitata, promozioni digitali e product placement.

Pubblicata il 13/10/2025 Leggi di più
Oktoberland Edenlandia
Oktoberland Edenlandia

Dal 9 al 12 ottobre l'Edenlandia di Napoli si anima con Oktoberland, l'evento che porta in città l'atmosfera dei tradizionali festival bavaresi. L'iniziativa, che ha come main partner Erdinger, offre un'esperienza di intrattenimento a ingresso gratuito per tutta la famiglia. I visitatori troveranno un ricco programma di spettacoli e musica dal vivo, oltre a giostre, un'area market e stand di food e bevande. Un'occasione per divertirsi in un'atmosfera festosa e unica.

Pubblicata il 05/10/2025 Leggi di più
La birra artigianale in Piemonte
La birra artigianale in Piemonte

Il Piemonte vanta 104 microbirrifici e brew pub, al terzo posto in Italia dopo Lombardia e Veneto; sono 25 i birrifici agricoli, cioè aziende che fanno filiera, ovvero che producono almeno il 50% della materia prima utilizzata. Come dice Teo Musso del birrificio Baladin, in Piemonte si sta creando una sorta di distretto del luppolo, che si sta sviluppando attraverso la cooperativa Hopera, che non solo coltiva ma fa ricerca su antiche varietà di orzo per andare a caratterizzare ancora meglio una territorialità: qualcosa che può dare al comparto di birra piemontese un’identità forte e prospettive interessanti a livello di mercato.

Pubblicata il 01/10/2025 Leggi di più
Il Wiesn virtuale
Il Wiesn virtuale

K5 Factory ha sviluppato un videogioco in realtà virtuale che ricrea la Theresienwiese, i tendoni della birra, le giostre e persino le gallerie di tiro. Indossando un visore VR, si può camminare tra stand e tavolate, sollevare boccali o ascoltare le bande musicali. Un’esperienza immersiva che permette di vivere l’Oktoberfest senza uscire di casa, con l’unico vantaggio di potersi “scollegare” in ogni momento.

Pubblicata il 27/09/2025 Leggi di più